Spedizioni garantite in 24/48h e gratuite per ordini a partire da € 69,90

Per assistenza: 347 - 763 27 38
Lun - ven: 9:00/13:00 16:00/18:00

Perché digrigniamo i denti la notte? Scopriamo il bruxismo

Digrignare i denti di notte nel sonno è un fenomeno che ha un nome ben preciso e, cioè, bruxismo. Quest’ultimo non è altro che la contrazione involontaria dei muscoli della masticazione che provoca la compressione violenta delle due arcate dentali.

Spesso il soggetto che è affetto da bruxismo non è consapevole del fenomeno di cui è vittima, dato che si tratta di un moto del tutto involontario che, però, può infastidire chi sta intorno col rumore che provoca.

Dato che parliamo di un impulso che non si riesce a controllare, il bruxismo si manifesta prevalentemente di notte, in particolar modo nella fase REM del sonno. Il fenomeno dura pochi secondi, ma può ripetersi svariate volte, il che rende urgente la risoluzione del problema.

Perché si manifesta il bruxismo: le origini del problema

Il bruxismo si suddivide in:

• primario: si manifesta in soggetti sani e serve a scaricare tensione;

• secondario: si verifica a causa di fattori esterni come l’assunzione di farmaci o stupefacenti.

Spesso il disturbo si manifesta perché vi è ereditarietà in famiglia o per cause secondarie come cattiva occlusione della mandibola o stress associato ad aggressività non sfogata. Il punto è che bisogna correre presto ai ripari, onde evitare problemi più gravi come sensibilità dentale e impossibilità di aprire la bocca.

I sintomi associati a questo disturbo sono:

• scollamento gengivale;

• usura dello smalto (e, quindi, maggiore esposizione alle carie);

• mal di testa e della mandibola (soprattutto al risveglio);

• danneggiamento dell’osso alveolare (nei casi più gravi).

Un aiuto contro il bruxismo arriva dal bite

Quando si soffre di bruxismo è importante rivolgersi ad uno specialista che saprà indirizzare il paziente verso la miglior terapia. Quest’ultima consiste prevalentemente nel ricorso al bite, un dispositivo di protezione per i denti che ne evita lo sfregamento. Ad ogni modo, il paziente non deve mai sentirsi solo, dato che parliamo di un disturbo che coinvolge circa il 40% della popolazione mondiale.