Spedizioni garantite in 24/48h e gratuite per ordini a partire da € 69,90

Per assistenza: 347 - 763 27 38
Lun - ven: 9:00/13:00 16:00/18:00

Carie: perché la salute dentale non va trascurata

Le carie non sono altro che infezioni dentali che possono arrivare a distruggere il dente colpito se non curate in tempo. Parliamo di un disturbo largamente diffuso che interessa circa il 90% della popolazione mondiale e che non va preso sottogamba. Una carie non curata può portare a malattie del cavo orale come:

  • Gengivite;
  • Ascesso dentale; 
  • Piorrea;
  • Pulpite;
  • Granuloma dentale;
  • Cisti dentarie.

All’inizio le carie non arrecano particolare fastidio, ma col tempo possono cominciare a manifestarsi con dolori acuti.

Come nasce una carie e capire quando è il momento di curarla

Le carie sono erosioni dei tessuti duri dei denti causate da agenti patogeni come batteri, zuccheri e acidi degli alimenti che tendono a fermentare nel cavo orale. Il primo segnale che sta nascendo una carie è l'ingiallimento dei denti e l’opacizzazione dello smalto. Quando l'infezione giunge alla dentina, essa crea un solco scuro che diviene covo di residui di cibo, batteri e detriti dentali in putrefazione. Ecco, dunque, il motivo per cui alle carie si associano fenomeni di alitosi.

Vi sono, comunque, numerose tipologie di questo disturbo, quali:

  • Carie croniche;
  • Carie secche;
  • Carie da vapori acidi;
  • Carie da lavoratori dello zucchero;
  • Carie acute;
  • Carie recidivanti;
  • Carie senili;
  • Carie da radiazioni ionizzanti;
  • Carie centrali.

Le carie più comuni derivano da una cattiva igiene del cavo orale. Ad ogni modo, una tale infezione può essere scatenata da fattori:

  • Endogeni: per via della riduzione della saliva o della struttura dentale;
  • Esogeni: placca, fumo e alimentazione scorretta la fanno da padrone.

La carie si caratterizza per una progressiva demineralizzazione del dente dovuta ad una lenta e inesorabile corrosione dello stesso. Tutto parte dallo strato più esterno dello smalto fino ad arrivare a quello più profondo della polpa. Questa zona è ricca di terminazioni nervose ed è per questo che, se intaccata, si manifesta il dolore. Gli agenti di tutto questo processo corrosivo sono acidi e zuccheri che fermentano indisturbati nel cavo orale.

L'infezione attraversa due fasi: 

  • Fase 1: non presenta sintomi e viene intaccato solo lo smalto. Se presa in tempo, non vi sono conseguenze gravi;
  • Fase 2: la carie diventa ‘penetrante’ perché divenuta aggressiva. Qui ad essere colpita è la dentina, un tessuto meno duro e mineralizzato dello smalto che, se danneggiato, porta dritto alla polpa.

La prima fase è asintomatica, mentre la seconda porta con sé mal di denti, alitosi e ipersensibilità dentale.

Quando è il caso di andare dal dentista?

Se la carie si presenta con sintomi lievi o pressanti, è proprio il caso di fare visita al dentista. Quest’ultimo sarà in grado di rimuovere la carie e procedere all’otturazione del dente. L’importante è correre ai ripari in tempo, onde evitare conseguenze spiacevoli come devitalizzazione o rimozione del dente malato.

Prevenire è meglio che curare ed è possibile farlo anche con le carie. Ecco come:

  • Scegliere spazzolini che si adattino alla fisionomia del proprio cavo orale e della propria conformazione dentale;
  • Usare il filo interdentale; 
  • Impiegare regolarmente collutori e dentifrici ricchi di fluoro, sostanza fortificante e mineralizzante per il dente; 
  • Sottoporsi a controlli dal dentista ogni 6 mesi per verificare lo stato di salute della bocca.