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Arriva la primavera: attenzione alla rinite allergica

Arriva la primavera e con lei la rinite allergica: starnuti e occhi rossi sono dietro l’angolo, come fare per debellare il fenomeno? A soffrirne è una gran fetta di popolazione mondiale, in particolar modo i soggetti sensibili ad allergeni come pollini e polveri. Il raffreddore da fieno si manifesta quando l’organismo ha una reazione eccessiva a sostanze allergizzanti con cui si viene a contatto ma che, in altri momenti, sarebbero innocue per chiunque. Il sintomo principale, oltre agli starnuti frequenti, è la produzioni di muco dalla consistenza acquosa.

Quali sono i sintomi del raffreddore da fieno?

La rinite allergica si manifesta in un periodo ben preciso dell’anno e, in particolar modo, in primavera quando nell’aria si scatenano potenti allergeni come graminacee, polline, polvere e acari.

Tale fenomeno può essere definito: 

  • intermittente: se dura meno di 4 settimane; 
  • persistente: quando si prolunga per più di un mese.

Se il raffreddore da fieno non intacca le azioni quotidiane, allora si parla di una forma lieve della patologia. Quando anche i piccoli gesti sono condizionati, però, la rinite allergica viene definita severa.

I sintomi del fenomeno sono:

• naso che cola;

• occhi lacrimanti;

• tosse;

• starnuti frequenti;

• produzione copiosa di muco trasparente e acquoso.

Il fenomeno non deve essere trascurato ed è importante rivolgersi il prima possibile al proprio medico curante per ricevere una terapia adeguata. Se non presa in tempo, infatti, la rinite allergica può essere preludio di patologie più gravi come sinusite, otite media, poliposi nasali e peggioramento dell’asma.

Contro la rinite allergica arrivano gli antistaminici

La prima cosa che il medico prescriverà per contrastare il raffreddore da fieno è l’antistaminico. Tra questi ultimi quelli più comuni sono Ebastina e Kestine. Se tali rimedi non dovessero essere sufficienti, il medico potrebbe prescrivere farmaci a base di cortisone. È importante, poi, stare a debita distanza da tutti gli allergeni che scatenano il fenomeno, compreso il fumo di sigaretta. Ad ogni modo, l’unica soluzione valida è quella di consultare il proprio medico curante e seguire la terapia da lui prescritta in base alle proprie esigenze.