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Varicella ed herpes zoster, cosa hanno in comune?

La varicella fa parte della schiera delle malattie esantematiche insieme a pertosse, morbillo e rosolia. A scatenarla è il virus VZV, lo stesso responsabile dell’Herpes Zoster. Questo agente patogeno interessa prevalentemente i bambini (raramente gli adulti) e lo fa una sola volta nell’arco della vita. Ciò accade perché l’organismo si fortifica a tal punto da inibire il ripresentarsi della malattia. Il bacillo, comunque, resta silente nell’organismo e può riattivarsi quando il sistema immunitario si indebolisce dando vita al cosiddetto Fuoco di Sant’Antonio, una forma di herpes su zone estese del corpo come arti e tronco.

La varicella si manifesta con bolle pruriginose accompagnate da sintomi influenzali. Il contagio può avvenire in soli 15 minuti stando a contatto con l’ammalato che, involontariamente può rilasciare particelle infette tramite saliva e starnuti.

Varicella e cicatrici: attenzione a non rompere le bolle!

Come anticipato, la varicella si presenta con una moltitudine di puntini rossi che compaiono prima su viso e petto e poi sul resto del corpo. Tali puntini si riempiono di liquido pruriginoso fino a diventare bolle. Anche se l’impulso di grattarsi è forte, bisogna trattenersi altrimenti:

• si formano delle cicatrici che restano per sempre;

• il liquido che fuoriesce è altamente infettivo e può essere causa di contagio per altri soggetti.

La patologia fa il suo corso nel giro di 7 giorni: le vesciche si dissolvono fino a diventare crosticine che poi spariscono da sole. Ad accompagnare il rash cutaneo, poi, ci sono altri sintomi come febbre, mal di gola, dolori addominali, malessere generale e mal di testa.

Vaccino contro la varicella: il metodo di prevenzione migliore

La varicella compare una sola volta nella vita e quando si è adulti si incappa in un rischio maggiore. In particolar modo, le donne che sono in gravidanza potrebbero incappare in malformazioni del feto.

Nel caso in cui si dovessero presentare fenomeni come febbre oltre i 38° che non accenna a diminuire per oltre 4 giorni, vomito, senso di confusione, torcicollo e difficoltà motorie, tosse grave e pustole dalle quali fuoriesce pus caldo e rosso, bisogna chiamare il medico e i soccorsi con tempestività.

Dato che ad agire è un virus, l’antibiotico non serve a nulla. Ciò che può essere prescritto sono medicine che agiscono sui sintomi influenzali ed alleviano il prurito delle pustole, ma null’altro. Il metodo migliore per prevenire la malattia, comunque, è il vaccino.